A Genova in occasione dell’Esposizione Specializzata del 1992 organizzata per cinquecentesimo anniversario del viaggio di Cristoforo Colombo in America, si decise di affidare a Renzo Piano il compito di ripensare l’area del Porto Antico con l’obiettivo di sviluppare, oltre alle consuete attività portuali, anche un’area di divertimento e relax. La ristrutturazione e restauro che ha coinvolto gli edifici storici lungo i moli, ovvero, i quattro magazzini doganali risalenti al XVII secolo, il Magazzino del Cotone, il Quartiere Millo e con le nuove strutture: l’Acquario, il Bigo e la Biosfera, propone ai genovesi e ai turisti un nuovo modo di rapportarsi col porto e il mare. Io con il mio compagno di viaggio Mattia Lorenzetti il foodtravelblogger, ho avuto il piacere di passare una giornata al Porto Antico, in particolare all’Acquario di Genova. L’architettura esterna è progettata come detto dall’architetto genovese, al quale si deve anche il successivo padiglione dei cetacei dedicato ai delfini, che è posizionato tra il corpo principale dell’Acquario e la Grande Nave Blu che ospita, invece, il padiglione delle Biodiversità. La parte interna è stata allestita dallo statunitense Peter Chermayeff che, negli anni ’70, ha sviluppato e cambiato il concetto di acquario. Costituito da settantaquattro tra vasche e acquari, che spesso sono realizzati su due livelli quello subacqueo e quello sopra lo specchio dell’acqua. Il percorso ti fa “immergere”, entrando in contatto ravvicinatissimo con le varie specie nei diversi habitat ricreati ad arte, passando dai pesci del Parco Nazionale delle Cinque Terre, ai curiosissimi pinguini, dalla vasca dei piraña dalle scaglie brillanti simili a paillettes, dai colori verde opaco con sfumature rossicce e dai toni argentati, a quella delle stelle marine che pare si abbraccino teneramente, a quella dei buffi lamantini, a quella degli squali, che guardandoli attraverso il vetro non sembrano così spaventosi come li mostrano nei film, da quella delle meduse che pare stiano provando uno spettacolo di danza in ampi abiti di tulle, alla vasca cilindrica alta oltre sei metri dove coabitano le murene seminascoste tra gli anfratti rocciosi e si possono scorgere, immobili sul fondale mimetizzati perfettamente, alcuni scorfani. Ci si emoziona osservando le specie che solo nei testi si possono studiare. Di grande interesse è il percorso “dietro le quinte” che mostra il grande lavoro che viene svolto dagli operatori della complessa struttura. Si possono osservare le nurcery delle meduse e dei cavallucci marini nati da pochi giorni, si apprende come viene gestita e curata l’alimentazione degli “ospiti” protagonisti dell’Acquario e si può assistere allo spettacolo dei delfini a bordo vasca senza vetri e reti di protezione. Grazie alla guida si capisce il comportamento naturale dei tursiopi che svolgono molte attività, dalle diverse tipologie di nuoto, giochi, salti, alla comunicazione e alle attività di socializzazione di questa straordinaria specie che colpisce per intelligenza, curiosità e bellezza. Stupenda la struttura della Biosfera che “galleggia” sul mare “ormeggiata” vicino alla banchina dell’Acquario, che purtroppo non siamo riusciti a visitare internamente per via dell’orario, che però è uno dei motivi per tornare di nuovo da queste parti per un ulteriore visita.
#IVI
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