“Mostrami il tuo giardino e ti dirò cosa sei.”
Alfred Austin
Celebri furono i Giardini Pensili di Nabucodonosor II a Babilonia, attribuiti in seguito alla regina Semiramide. Belli i giardini romani ispirati a loro volta a quelli greci. Con la fine dell’impero romano, purtroppo, l’agricoltura e l’arte del giardino persero molte delle conoscenze acquisite. Fu grazie ai monaci soprattutto nel IX secolo e agli studi da essi compiuti sui testi custoditi nelle biblioteche che si riprese quest’arte, ma anche grazie ai contatti con la cultura araba nel X secolo, che si acquisirono elementi nuovi come la composizione geometrica e la conoscenza di nuove specie botaniche originarie del Medio Oriente. Giardini recintati e ben custoditi gli hortus conclusus, essi furono la base del giardino medioevale, dove le esigenze alimentari e della cura delle malattie conciliarono con la dimensione più profonda di ricreare perfezione Divina dell’Eden perduto. È curioso che parola giardino sia riconducibile all’ebraico “gan éden” che in sostanza significa cortile-paradiso. Questo l’humus e punto di partenza per gli spettacolari giardini che sarebbero stati realizzati dal periodo dell’Umanesimo e Rinascimento ai giorni nostri. Diverso è Sacro Bosco situato nella Villa delle Meraviglie, a Bomarzo in provincia di Viterbo. Un giardino che non può essere messo a confronto con alcuna meraviglia del passato e si discosta anche dalla tipologia dei Giardini all’italiana del tempo. Sorto nel 1552 per volontà del Principe Pier Francesco Orsini detto Vicino. Si narra che la realizzazione del giardino sia stato per il principe un viaggio iniziatico, il tentativo di sfidare la morte, per ricongiungersi alla sua amata moglie Giulia Farnese scomparsa prematuramente. Pirro Ligorio l’architetto al quale venne affidato il compito di creare il percorso che conduce nel mondo fantastico, popolato da sfingi, elefanti, mostri e tartarughe giganteschi, draghi, orchi, che incutono timore e sorpresa. Un calderone di pietra scolpita e di piante, che si ispira a diverse tradizioni, da quella pagana, a quella esoterica, ai percorsi alchemici, da quella ermetica a quella orientaleggiante ed esotica. “Tu ch’entri qua pon mente, parte a parte, e dimmi poi se tante meraviglie sien fatte per inganno o pur per arte” così è riportato su una sfinge all’inizio del percorso, solo chi visita questo luogo può dar risposta alla domanda e dire se è un Sacro Bosco o se è, semplicemente, il Parco dei Mostri.
“Non è facile avere un bel giardino: è difficile come governare un regno.”
Hermann Hesse
#IVI
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