“Nelle città senza Mare… chissà a chi si rivolge la gente per ritrovare il proprio equilibrio… forse alla Luna…”
Banana Yoshimoto
L’inganno dell’occhio
Le case a torre si susseguono una a fianco all’altra creando un unico profilo di palazzi senza interruzioni. Disposti su più file parallele i trenini di edifici si inerpicano sulla costa che digrada con forti pendenze verso il mare. Le facciate delle case sono piene di finestre, ti accorgi che non sono tutte vere, alcune sono affrescate da abili artisti con un trompe l’œil, termine che vuol dire inganna l’occhio. Gli artisti sono riusciti a rendere talmente simili le finestre dipinte da quelle vere che a distanza non si è in grado di distinguerle. La cosa sembra strana o apparire una moda, in realtà è un abile stratagemma adottato dai liguri per evitare di pagare l’ennesima tassa che gli era stata imposta. Per evitare di versare all’erario il balzello i proprietari delle abitazioni decisero di far murare alcune finestre e per poi farle ridipingere. La vicenda accadde all’incirca un paio di secoli fa. La soluzione dei liguri la trovo geniale, all’imposta sulle imposte si rispose con un trompe l’œil. Lo dice anche il proverbio fatta la legge trovato l’inganno: l’inganno dell’occhio.
L’isola: la più fotografata
Il lungomare fiancheggiato da un lato dai palazzi e dall’altro dalla spiaggia bagnata dalle onde del mare abbracciato dal Golfo Paradiso. Il porticciolo, situato a ponente dell’abitato protetto da un molo esterno, è il testimone del periodo glorioso della marineria della cittadina. Tra il lungomare e il porticciolo alcuni edifici tagliano perpendicolarmente il lungomare stesso separandolo dal porto creando una sorta di collegamento con isolotto proteso verso il mare, posto più avanti rispetto a tutto l’impianto urbano. La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, Castel Dragone o della Dragonara e le antiche case dell’Isola sono tutti addossati l’uno all’altro e sono il profilo più fotografato e conosciuto di Camogli.
San Fortunato e N.S. del Boschetto
La chiesa di Santa Maria Assunta ha l’attuale aspetto dopo un radicale rifacimento a doppia facciata con la scalinata che porta su piazza Colombo risalente al 1845. L’interno a tre navate in stile barocco, ricco di ori e stucchi, quasi contrasta con le sobrie linee degli edifici della cittadina. L’oro è da sempre offerto agli dei in questo caso per la N.S. del Boschetto la patrona della città di Camogli dal 27 Marzo del 1955 proclamata da Pio XII, ma soprattutto a san Fortunato il santo protettore dei marinai camogliesi. La leggenda narra che fin dalla traslazione delle sue spoglie da Roma a Camogli il santo si adoperò compiendo il primo miracolo salvando i marinai e le loro imbarcazioni placando la tempesta che li sorprese durante il viaggio di ritorno.
Il Castello invece di difendere oggi attrae turisti
Castel Dragone dal XII secolo, da quando venne costruito, ha difeso e protetto Camogli, anche se oggi la bella struttura sorta a picco sul mare sul punto più alto dello sperone roccioso dell’Isola invece di difendere la cittadina dai nemici attrae viaggiatori e turisti.
Quanto è romantica la rete posizionata sul parapetto della passeggiata che fiancheggia il porto? Da uno a dieci? Direi undici! I tanti cuori appesi su quella rete testimoniano l’amore che unisce le coppie che giungono appositamente da qualche anno alla manifestazione Innamorati a Camogli.
È per questo e altri motivi che ti innamori a… e di Camogli.
“Ti amo non per chi sei ma per chi sono io quando sono con te.”
Gabriel Garcia Marquez
#IVI
Due indicazioni per deliziare il palato perchè non si vive di solo amore: da Revello potete assaporare la celebre focaccia col formaggio di Recco. Camogli è uno dei quattro comuni dove potete gustare la focaccia originale col marchio IGP. Se poi volete portare a casa della pasta fresca tipica, vi consiglio di andare da Fiorella, proprio a fianco a Revello, che con le sue ragazze prepara per voi sotto i vostri occhi gli altrettanto celebri pansoti e non solo…
Leave A Reply