“Credete voi che il buon Dio sia cattolico?”
Georg Christoph Lichtenberg
Il patto che abbiamo stabilito io e Mattia per la vacanza di quest’anno è stato quello di non avere regole. Nulla di prestabilito sui i luoghi che avremmo visto e dove avremmo dormito. Questo è il modo di viaggiare che più amo. Mi piace che le tappe del viaggio siano individuate con le indicazioni delle persone che si incontrano mano a mano che si viaggia. Alcuni amici alloggiati a Nicotera ci hanno consigliato di andare a visitare la Cattolica di Stilo e noi a Stilo ci siamo diretti.
Non avevo la più pallida idea di come fosse il luogo anche perchè ho evitato di vederlo sullo smartpbone in anticipo. Il paese mi è parso bello da lontano, situato, com’è, sulle alture interne della provincia di Reggio Calabria sul versante che guarda il mar Jonio. Quello che da lontano mi era parso bello è confermato appena entriamo in paese. L’impianto urbano della cittadina è quello medioevale ed è rimasto praticamente intatto.
Siamo arrivati al borgo durante l’ora di pranzo e i nostri stomaci brontolavano insistentemente. Ci siamo messi subito alla ricerca di un locale che potesse soddisfare il desiderio di gustare altri piatti tipici della regione. Mentre eravamo alla ricerca, abbiamo osservato un signore che stava arrostendo due costine di maiale. L’odore era invitante e sinceramente ho desiderato ardentemente che quelle costine potessero essere uno dei piatti da poter mettere sotto i denti.
Beh, non ci crederete, sorpresa delle sorprese, il signore non chiedetemi come, ha realizzato che eravamo affamati e ci ha invitati a fare pranzo con lui. Lì per lì pensavamo che stesse scherzando e invece no! Ci stava invitando sul serio. Il signore chiama sua figlia le da istruzioni e lei gentilissima ha portato ciò che il padre le ha chiesto. Sulla griglia arroventata dalla brace sottostante come per magia sono state aggiunte due salsicce tipiche della regione. Che dire? L’ospitalità calabra è spiazzante, un pranzo straordinario che ci ha saziato in tutti i sensi: un panino imbottito con la salsiccia, seguito dalle costine accompagnate con una birretta e l’ottima conversazione.
Dopo aver salutato e ringraziato più volte il nostro “chef”. Ci avviamo con l’automobile alla Cattolica che è situata alle pendici del monte Cosolone. Beh! È uno spettacolo! La struttura grosso modo cubica a pianta quadrata di 7,80m× 7,30m× 7m di altezza, con cinque cupolette, quattro delle quali più basse realizzate agli angoli del cubo e quella centrale più grande e più alta delle altre. L’edificio è isolato a strapiombo sulla vallata, situato ai margini e in una posizione più alta rispetto all’abitato.
Apprendiamo che il luogo di culto venne costruito secondo i dettami dell’architettura bizantina ed è tra i più importati di questo genere della regione. Secondo gli esperti pare che la costruzione sia di poco antecedente alla conquista Normanna che riunificò nel 1074 tutta la Calabria dopo il periodo longobardo che di fatto la divise in due. All’interno quattro colonne sorreggono le cupole dividendo lo spazio del pavimento in nove quadrati. La luce che passa dalle finestre delle cupole si diffonde in modo particolare nell’ambiente e illumina gli affreschi sopravvissuti al tempo.
Sono sorpreso dal fatto che anche qui fece tappa Escher realizzando un’altra delle sue celebri opere, quelle del periodo italiano. Vale la pena fare quattro passi al borgo per vedere i vari monumenti, palazzi, fontane e chiese. Cercate in particolare il duomo sede dell’episcopio col suo bel portale. La curiosità che avrete modo di osservare è il basamento di una statua, forse romana, dove sono rimasti solo i piedi che è inserito nel muro a fianco del portale.
La cosa mi ha molto divertito anche perché essendoci stato Maurits Cornelis Escher, mi fa persare a Relatività l’opera del paradosso dove non si riesce a capire da quale punto bisogna osservarla visto ve ne sono diversi. Per me e Mattia Stilo è un altro bel borgo da aggiungere a quelli già visitati, dove abbiamo potuto godere del buon cibo, delle bellezze architettoniche, dell’ospitalità e gentilezza degli abitanti ed entra di diritto nella rosa dei borghi belli da visitare de #ilviaggiatoreinstancabile.
“L’ architettura è il grande libro dell’umanità.”
Victor Hugo
#IVI
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