“La città è la maestra dell’uomo.”
Simonide
Sono molto legato alla città di Ostuni. L’ho scoperta grazie a un collega di lavoro, il quale, quando decise di tornare a vivere nella sua amata città, mi invitò a a trascorrere le ferie estive dalle sue parti. In quella circostanza conobbi la sua generosa e straordinaria famiglia. Bellissimi i luoghi meno conosciuti che il mio collega mi fece vedere e apprezzare durante la permanenza nella sua masseria. Indimenticabili le premure e i manicaretti tipici pugliesi preparati con cura dalla madre. Vivissime nella mia memoria le belle conversazioni che scambiai al mattino, quasi all’alba, con suo padre, famosissimo e valente ebanista, mentre fumava una sigaretta di nascosto dalla moglie, la quale a dirla tutta, era già a conoscenza della marachella. È grazie al Maestro che ho potuto conoscere al meglio la città di Ostuni e leggere il territorio caratterizzato dai Trulli e le masserie della Valle d’Itria. Il toponimo “Itria” pare sia legato al culto orientale della Madonna Odegitria che significa la Madonna che indica. Il termine fu importato dai monaci basiliani provenienti dai territori dell’impero romano d’oriente, che nel 977 si insediarono in questa parte del Salento.
La cittadina di Ostuni, è arroccata su una collina che guarda l’Adriatico e domina la valle sottostante dove i terreni, sono delimitati dai muretti a secco alti non più di un metro, piantati esclusivamente a ulivo, molti dei quali sono secolari. Meravigliosa la vista sulla valle dalla città che grazie al fogliame degli uliveti da una sensazione ondulante il cui colore verde argento va a perdersi nel verde smeraldo del mare Adriatico. Ostuni è detta anche la città bianca per via del caratteristico colore degli edifici tinteggiati con la calce, utilizzata fin dal Medioevo, un pò perché è un materiale diffuso e di facile reperimento, un pò perché era il modo per conferire più luce agli stretti vicoli del centro storico. La fortunata scelta della tinteggiatura con la calce scongiurò, in periodo di peste, il diffondersi del terribile morbo. Da vedere sono sicuramente: la concattedrale tardogotica pugliese col magnifico rosone, le mura difensive della città, la Piazza della Libertà con la splendida colonna barocca con in cima la statua del Santo protettore della città sant’Oronzo. Da non perdere gli spettacolari ulivi e la costa a tratti rocciosa, a tratti sabbiosa e un mare talmente cristallino che invita a fare il bagno. Ostuni insomma è da visitare per le sue bellezze e per il bianco degli edifici che quasi abbaglia la vista, ma anche per il calore e la straordinaria ospitalità della sua gente.
“Una grande città è quella che ha gli uomini, le donne più grandi, anche con poche meschine capanne resta la più grande città della terra.”
Walt Whitman
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